Il flamenco in generale e quello di Granada in particolare oggi si sono vestiti ancora una volta a lutto.
Dopo le perdite irreparabili che abbiamo subito in questi giorni nei diversi aspetti e discipline del flamenco in questi giorni, questa volta è il baile flamenco che perde uno dei suoi riferimenti più importanti negli ultimi tempi: Manuel Santiago Maya 'Manolete'. Il bailaor nato a Granada ci ha lasciato oggi per sempre all'età di 77 anni nella sua nativa Granada a causa di un cancro ai polmoni che lo aveva già rimosso dalla sua vita pubblica e dall’insegnamento negli ultimi tempi.
Anche se si può dire che la carriera professionale di questo bailaor e coreografo iniziò all'età di sette anni nelle Cuevas del Sacromonte, a soli 15 anni decise di andare a Madrid con il fratello Juan Maya 'Marote', dove apprese i segreti scenici di quest'arte dalla mano di Pilar López e dove ha affinato le sue forme e i modi del baile sotto la direzione di Antonio Ruiz Soler 'Antonio El Bailarín'. Durante quel periodo, inoltre, avrebbe anche coinciso nella capitale del regno con una generazione d'oro del ballo flamenco come suo cugino Mario Maya, Antonio Gades o El Güito. Successivamente, negli anni '70, decide di unirsi alle compagnie di La Chunga, María Albaicín o Manuela Vargas e di girare i quattro punti cardinali del pianeta.
Fu negli anni '80 che la sua progressione lo condusse ad essere artista di spicco e la sua crescente importanza lo portò ad essere invitato al Balletto Nazionale di Spagna -diretto da Antonio Gades- o ballerino principale nello spettacolo 'Macama Jonda', uno spettacolo in quello che ha forgiato la coreografia di una delle danze che lo hanno catapultato nell'olimpo della danza: la farruca di 'Manolete'. Un ballo per il quale sarà ricordato per sempre e che lui stesso ha confessato di aver appreso a Madrid da Faico ed El Gato, dalla dinastia dei Los Pelaos.
Dopo una lunga tournée internazionale - e visitando il Paese del Sol Levante in più di 25 occasioni - con la propria compagnia che ha creato nel 1992, nel 1996 ha presentato in anteprima una versione personale di "El amor brujo" e, due anni dopo, in Nel 1998 è stato incaricato di aprire la prima edizione del Festival de Jerez con lo spettacolo 'Flamenco Soy'. Nel 2001 ha ricevuto uno dei suoi premi più importanti: il Premio Nazionale di Danza.
Nei suoi ultimi anni, ha dedicato il suo tempo a lanciare i giovani valori della danza flamenco di Granada che porta il suo nome nell'Auditorium La Chumbera dal 2009 e lasciando dietro di sé una scia di ballerini che mantengono la sua eredità oggi. In questo senso, il Comune di Granada si è unito alle espressioni di cordoglio alla famiglia e agli amici del coreografo. "Ci lascia una leggenda del flamenco, maestro e trasmettitore della danza di Sacromonte", ha scritto la Diputación. Da parte sua, il Ministro del Turismo, della Cultura e dello Sport, Arturo Bernal, ha lamentato la morte di Manolete, "uno dei grandi vessilli del flamenco" e ha espresso alla figlia Giudea le condoglianze del Consiglio e il riconoscimento della carriera artistica del padre.
Per il direttore del Consiglio di fondazione dell'Alhambra e del Generalife, Rocío Díaz, si dice "arrivederci a uno dei grandi flamenco di Granada". "Sono molto dispiaciuto per la morte" di Manolete, ha affermato, porgendo le sue "condoglianze e affetto alla sua famiglia, agli amici e ai colleghi". E dalla sfera culturale, Eva Yerbabuena, anche lei di Granada, ha indicato che Granada e il flamenco sono "in lutto per la perdita del bailaor Manuel Santiago Maya" questo lunedì, mentre la Bienal de Flamenco di Siviglia ha profondamente lamentato la perdita, inviando un messaggio di supporto alla tua famiglia e ai tuoi amici.
Manuel Santiago Maya 'Manolete' (Granada, 1945-2022) riposa in pace.
Fonte: https://flamencomania.es