Martedì 9 luglio prova "speciale" per Flamenquitos@ 2024 presso il teatro del PAG a Trieste, grazie al maestro ed amico Giulio con la consulenza preziosa di Giovanna.

Eleonora ha lavorato su tempi, pause, silenzi, spazi scenici, respiro e punti di fuga, guidata dall'esperienza e la creatività di Giulio e dalla materna professionalità di Giovanna.

Una sessione di prove importante, soprattutto per capire come il teatro, al di là dei contenuti artistici delle performance, sia spazio e tempo condivisi. In circa due ore di prove, non è risuonata alcuna nota ne si sono visti passi di danza.

La concentrazione è stata tutta rivolta alla storia, che deve essere trasmessa al pubblico, condivisa con esso che diventa partecipe dell'azione.

I tempi, perché nulla di quanto viene fatto sul palcoscenico è vano ma ogni dettaglio deve dare al pubblico il tempo di essere colto, altrimenti è vano.

Le pause, che seppure brevi, creano una sospensione infinita tra il pubblico e l'artista. Un momento di attesa che si fissa nella mente più del movimento, creandone l'aspettativa.

I silenzi, che possono coincidere o meno con le pause, che rimettono in gioco i suoni esaltandone la necessità.

Gli spazi scenici, che soprattutto quando il palcoscenico è vuoto e l'artista è solo, devono essere delineati da questo: sono confini entro i quali l'attenzione dello spettatore si fissa; immaginari limiti all'azione condivisi tra artista e spettatore.

Il respiro sincrono alle emozioni trasmesse, inspirare per aumentare l'attenzione o il pathos, espirare per ridurre la tensione e prepararsi a una nuova emozione.

I punti di fuga, lo sguardo dell'artista guida lo sguardo del pubblico ed insieme si concentrano sullo stesso punto. L'attenzione allo sguardo permette di focalizzare il pubblico sull'azione desiderata.

Un lavoro importante, per questa messa in scena ma anche per quelle che verranno. Grazie a Giulio e Giovanna!