Dall'inizio del XX secolo, le danze andaluse hanno riscosso un notevole successo nella capitale francese.

Molti artisti, stufi dei bordelli che la maggior parte dei cafè-chantant erano diventati nella fase di declino, cercarono di ritagliarsi un futuro a Parigi, la capitale culturale per eccellenza.

L'Esposizione Universale di Parigi del 1889 fu il primo evento in cui furono organizzate grandi feste spagnole. Si svolsero al Cirque d'Hiver dove non sono mancate esibizioni di cante e baile flamenco, come quelli di Juana la Macarrona che ha ballato per la prima volta davanti al pubblico francese. Per questo evento sono stati portati duecento ballerini e ballerine spagnoli, tutti vestiti con costumi pittoreschi (bata de cola, manton, fiocchi e fiori tra i capelli). Ballavano il fandango, il tango, cioè le famose danze popolari spagnole regionali, ma anche altre, come le alegrías, ignorate dagli spettatori francesi.

Questi spettacoli ebbero un tale successo che anche altri gruppi di flamenco parteciparono alla seconda esposizione universale organizzata a Parigi nel 1900.

Quell'entusiasmo per gli spettacoli partecipava, in effetti, all'atmosfera musicale spagnola che regnava nella capitale francese. In questi anni molti musicisti come Granados, Albéniz, Turina e Manuel de Falla si stabilirono a Parigi.

Fu come risultato di queste mostre che cabaret e sale da musica aprirono le loro porte a spettacoli di baile o di danza spagnola. L'ascesa di questi spettacoli dedicati al flamenco in Francia è stata precedente ai cafè-chantant spagnoli.

Già negli anni '60 dell'Ottocento iniziarono ad aprire le loro porte la Gaité Lyrique (1868), Les Folies Bergères (1869), Bobino (1880), il Moulin Rouge (1889), il Bataclan (1892), l'Olympia (1893).

Negli anni '20 ci fu una vera e propria valanga di danze e canti spagnoli nella capitale francese. Sono andati oltre i limiti del music hall per accedere ad altri luoghi rinomati: la Sala Pleyel, la Sala Gaveau, il Teatro Châtelet, il Teatro Champs-Élysées, il Teatro Fortuny, il Teatro Fémina, il Teatro Magdalena e il Teatro Marigny preso la febbre flamenca.

Anche i palinsesti teatrali parlano chiaro: nel 1920 Amalia Molina, con lo spettacolo di Goyescas, canta all'Olympia insieme ad altri artisti come Amparito Medina, Raquel Meller e il Trío Gómez (famoso per la loro jota aragonese); lo stesso anno, Nati la Bilbainita balla un zapateado gitano alle Folies Bergères; nel 1924 La Argentinita si esibì all'Alhambra (sala da musica situata nell'11° arrondissement di Parigi); da gennaio a febbraio 1925, il Teatro de la Cigale presenta Fiori e Donne di Spagna, con la coreografia di José Viñas; lo stesso anno, Amor Brujo di Falla è stato presentato per la prima volta all'Opera di Parigi; dal 9 al 15 aprile 1926, María Albaicín apre il suo spettacolo Gitanerías, all'Apollo Music-hall; la settimana successiva, l'Ópera Music-hall presenta diversi dipinti intitolati "Spagna della gioia", "Spagna romantica", "Spagna gitana", "Spagna dei toreri", ballati dal ballerino El Estampío (famoso per il suo ballo El Picaor) e il Joselito; Infine, nel 1930, il Trio Gómez e Lolita Benavente trionfò al Moulin Rouge.

Palos y estilos del Flamenco – Felipe Gertrudix Lara, Felipe Gertrudix Barrio, Manuel Gertrudix Barrio; Flamenco: una introducción desde su origen hasta nuestros días - Eva Ösp Ögmundsdóttir; José Luis Navarro Garcia, Historia del baile flamenco, vol.1; Maria Cristina Asumma, Il fascino e la carne; Wikipedia; Serrania de Ronda; Cadizpedia; https://depaloenpalo.wordpress.com/