Sabato 25 maggio 2024 al Teatro San Massimo di Verona, è andato in scena lo spettacolo della scuola di danza della maestra Mafalda Romanelli.

Nonostante il titolo "IL NOSTRO SAGGIO" abbiamo assistito ad un vero spettacolo di danza, messo in scena con gusto, ritmo e la giusta spensieratezza che dovrebbe sempre accompagnare un gruppo di ragazze e ragazzi che salgono sul palcoscenico per esibirsi davanti a parenti, amici, conoscenti e, come nel nostro caso, qualche "occhio esterno", che delle dinamiche interne alla scuola non sa nulla. 

Ebbene, proprio per questa "ignoranza" su chi va in scena, pensiamo che quello che lo spettacolo ci ha trasmesso sia realmente "puro" e per questo motivo reale. 

Lo spettacolo ci è piaciuto, molto! Abbiamo sorriso, ci siamo emozionati, divertiti e riempiti gli occhi e il cuore con coreografie dinamiche e di effetto, che occupano sempre tutti gli spazi e focalizzano attraverso i movimenti d'insieme gli sguardi sui momenti di pathos, siano essi singoli, di coppia o di gruppo. Le luci sempre di alto livello (bravo il tecnico Luca, bravo!) così come l'interazione sempre vincente con le proiezioni sullo sfondo fanno stridere la parola "saggio" con lo spettacolo visto.

Brave le ragazze in scena (sempre in scena quasi tutte per 90 minuti abbondanti di coreografie!), brava Mafalda Romanelli nei sue molteplici vesti di maestra, coreografa, regista, costumista, tecnica e presentatrice. Bravi tutti!

Bravi anche i due ballerini ospiti. 

Che dire di Sebastian De Podestà? Bravo nella tecnica anche se il pezzo non era particolarmente impegnativo dal punto di vista tecnico, eccellente nella parte recitata, in cui trasmette tutte le emozioni che la coreografa ha percepito nella meravigliosa canzone "Sogna ragazzo, sogna" nella versione di Roberto Vecchioni con Alfa.

Davvero un pezzo super! Auguri a Sebastian per il suo futuro, sperando per lui che possa coronare il suo sogno di entrare alla scuola del Teatro alla Scala.

Per quanto riguarda Eleonora Acanfora, abbiamo visto un ulteriore "salto" nel suo modo di divorare il palcoscenico. Il pezzo "Les Gitanes", ballato por tangos, è struggente e trasmette il disagio sociale delle comunità gitane, ma attraverso la coreografia della maestra Elisabetta Romanelli viene trasmessa solo la gioia della danza.

Il quadro nel suo completo è stato pieno, incluso il siparietto improvvisato prima del pezzo "La noia". 

Il gran finale sulla musica di Isaac Albeñiz "Asturias", seppure praticamente improvvisato, è risultato molto ben amalgamato mettendo in risalto il gruppo nel suo insieme nonostante la "presenza" di Eleonora.

Alla fine solo applausi e un grazie a Mafalda Romanelli per l'invito.