La provincia di Jaén, oltre a riconoscere come propri i cante camperos camperos de siembra, siega y trilla, i fandangos della Sierra de Cazorla, la toná chica e altri stili di flamenco, come Murcia e Almería, è considerata uno delle tre principali province minerarie, cantanti di taranta.
Indubbiamente, questa è la modalità della taranta, che richiede ai cantanti grandi capacità per la sua interpretazione. Il suo stampo è stato forse forgiato nei tempi più duri dell'attività mineraria andalusa ed è per questo che i lamenti minerari sono così presenti in tutti i terzi del suo cante.
Pur essendo della stessa famiglia, la “taranta de Jaén” è composta da terzi coraggiosi e profondi, con colpi di scena melodici diversi da quelli di altre regioni e richiede un gemito di profondo dolore prima di iniziare la sua copla. “Ah…ay”, con l'anima sempre sofferente, come vive il minatore, madre!, con l'anima sempre sofferente. Sudando gocce di sangue, sta gettando la sua trivella, nelle miniere di Linares.
Cante tipico delle regioni minerarie della provincia andalusa che rappresenta. La metafora ha anche il suo spazio poetico nel cante flamenco. Un chiaro esempio sono i testi della taranta de Jaén, dove il minatore, disperato e bisognoso di esprimere il suo dolore cantando alla madre, associa l'oscurità del suo stato d'animo al colore del carbone, che proprio nella miniera di piombo dove la sua funzione è praticamente inesistente.