Musicalmente, la minera ha come caratteristica notevole i suoi mezzitoni, che la rendono diversa dal resto dei canti minerari del Levante.
La sua metrica è quella del fandango comune, da cui attinge l'intero gruppo dei canti minerari. Alcuni versetti sono tagliati nella prima frase per enfatizzare il terzo successivo, attirando più attenzione da parte degli ascoltatori rispetto a quanto detto nel verso intero.
La minera, in un primo momento, era cantata con una linea musicale completamente piatta e monotona. Era la fine del 19° secolo quando Antonio Grau, conosciuto con il soprannome di “El Rojo de Alpargatero”, riuscì a valorizzarlo aggiungendo mezzitoni. Da Paco "el Herrero", Manuel Escacena, Concha "la Peñaranda", Antonio Chacón, Cayetano Muriel e altri dell'epoca, questo è un cante che i buoni aficionados amano. Cante tipico della popolazione e della regione che rappresenta.
Quel ragno velenoso chiamato “tarantola”, che con il suo morso causò la morte di tanti minatori, è stato presente in molti testi minerari, non proprio come omaggio a un insetto così dannoso, ma come disprezzo per la sua esistenza.