Il “polo”, cante grande che esige dai suoi interpreti buone facoltà.
Antonio e Manuel Machado, intenditori, da buoni sivigliani, dell'ambiente andaluso, nominarono Tobalo de Ronda come l'ideatore del polo nella loro opera La Lola se va a los Puertos. I suoi interpreti più importanti sono stati El "Fillo", Silverio, Chacón, Dolores "La Parrala" e Paco "El Sevillano". Sulla fontana a quattordici o quindici cannelle di Carmona (Siviglia) è appeso un cartello che dice: "Viva el polo de Tobalo!" L'iscrizione si riferisce a questo cantante di Ronda (Málaga), molto popolare a Carmona, come in tutta l'Andalusia, e che, tra le altre canzoni, suggellava il polo.
Si ritiene che il Polo possa avere la sua origine nella ripetizione di questa parola in un canto da ballo molto popolare all'inizio del 18° secolo.
Come la Caña, ha un ritmo soleá e la sua composizione metrica è composta da quattro versi di otto sillabe, di cui la seconda e la quarta rima. La sua ispirazione poetica percorre sentieri simili a quelli del suo parente più prossimo, la caña.