Il Sacromonte di Granada convive felicemente con i tangos flamenco di Granada, insieme ai numerosi canti e balli popolari che i gitani vi creavano.

Il baile de la novia, che viene eseguito per rappresentare il matrimonio di una gitana con la partecipazione di molte donne, accompagnate da musicisti.

Il fandango, che è ballato da quattro donne accompagnate da coro. La cachuca, rappresentativo del perdono che il gitano chiede per aver rubato la sua ragazza. El baile de la Azucena, che due gitane ballano con le nacchere e un coro. Il bolero gitano, ballato da una donna nubile che è accompagnata dal coro con nacchere e grida abbondanti. I merengazos, ballati da una donna sola. Las sevillanas, ballata da due donne e due uomini. La jota gitana, accompagnata da un tamburello, è ballata da quattro donne e un uomo. Las granadinas, che accompagnati dalla chitarra cantano distici tristi.

La sangre gitana, che si accompagna a chitarre, bandurrie e nacchere. E la zambra, che soprattutto nel cante ha maggiori valori di flamenco, come si evince dagli stili suggellati da Manolo Caracol, Juan Varea, La Paquera, ecc.

“Los tangos de Granada” pieni del sapore di flamenco che vi hanno impresso i gitani di Sacromonte, anche se non hanno significativi maestri sul libro paga, ad eccezione di “La Repompa” stanno ottenendo nel tempo una grande popolarità, per essere uno degli stili più cantati per il baile in cuadros flamencos.