L'origine etimologica di “martello” si trova nel maglio, un componente della fucina che colpisce i lingotti di metallo sull'incudine per dar loro forma e che ha il soprannome di martinete.

Il ritmo marcato del martello sull'incudine accompagna il canto della martinete.

Le melodie della martinete si dispiegano scandite dal ritmo dei colpi di martello sull'incudine, iniziando la recita di più coplas con l'inizio o la preparazione, “traan, traaan, traaran”, che dà al cantante lo slancio per intraprendere con decisione e forza il cante.

Il tempo è scandito dal suono del martello sull'incudine. Sebbene non abbia un ritmo definito, a volte viene eseguito sulla base del compás della siguiriya.

Il metro letterario della martinete è lo stesso di quello del toná: quartina ottosillabica, sebbene i versi possano occasionalmente avere nove sillabe.