Con il nome di Mariana i gitani chiamavano i loro animali domestici, che addestravano a compiere atti circensi: scimmia, orso, capra, cane e altri.

Queste famiglie, meglio conosciute come Zingari, Ungheresi e altre denominazioni, percorrevano le strade e le piazze di tutti i paesi della Spagna guadagnandosi il pane con le loro apprezzate esibizioni, che giovani e meno giovani della società paya applaudivano, affacciandosi alle loro porte, finestre e balconi, da dove si gettavano delle monete nel tamburello che una giovane ballerina portava solitamente tra le mani al termine della sua esibizione.

Il suggestivo spettacolo che gli zingari offrono a bambini e adulti, facendo salire e scendere le scale dei loro animali ben addestrati al suono di una tromba e un ritmo marcato di tamburello, motiva grandi cantanti come El Niño de las Marianas, El Cojo de Málaga e Bernardo “el de los Lobitos”, che gli dedicano testi e melodie nell'aria di tientos e tango.

Sebbene originariamente il motivo della Mariana sia ambientato in un contesto in cui vengono utilizzati strumenti come la tromba, il tamburo o le nacchere, l'adattamento flamenco è accompagnato solo dalla chitarra.