Appuntamento al Teatro Verdi di Gorizia per lo spettacolo di danza "Cine Musical & Opera", organizzato da Entolé danza di Ronzone (TN).

Gli organizzatori, evidentemente basandosi su una formula già collaudata, si propongono a parole di dare l'opportunità ai gruppi di diverse scuole di danza di esibirsi in uno o più pezzi con musica dal vivo. Era presente infatti un quintetto d'archi, un gruppo di fiati e due cantanti che hanno accompagnato le diverse esibizioni.

Erano presenti in totale 12 scuole di danza suddivise tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.

A parte questa "particolarità" che distingueva il pomeriggio, per il resto in generale si è trattato in linea di massima del solito "saggio" di diverse scuole di danza che hanno presentato gruppi di diverse età (da corsi di propedeutica alla danza classica fino a corsi di avanzato, sia di danza classica che di modern e jazz).

Un complimento va di sicuro fatto agli organizzatori, che hanno saputo rendere fruttuoso dal punto di vista economico un evento promozionale per la loro scuola estiva in Val di Non. D'altronde chiedere 25€ di quota di partecipazione a ogni allievo che si esibisce, 18€ ai genitori in platea (pochi in realtà) che seguono i figli a teatro e 28€ a eventuali spettatori esterni in platea rende di sicuro economicamente vantaggioso l'evento, visto anche il numero di sponsor presenti. Ma non è scopo di queste recensioni fare i conti in tasca agli organizzatori, anche se un esborso di 61€ per un paio di orette (logistica esclusa) di questi tempi devono far riflettere.

In questo sito si parla di flamenco, ma considerando che eventi, collaborazioni e contaminazioni impongono di ritornare alle origini assistendo a eventi in cui vengono presentati i diversi stili della danza, vorrei fare un ragionamento da "spettatore".

Al saggio di fine anno delle singole scuole, come è giusto, ognuno ha il diritto di andare sul palcoscenico per far vedere quello che ha imparato durante l'anno, sia i migliori che i meno dotati di ogni corso, e quindi errori di diverso genere (da quelli prettamente tecnici, all'andare fuori tempo fino al dimenticare la coreografia) sono più che perdonabili, oserei dire messi in conto.

Ma come può essere così in eventi come questo, aperti al pubblico con prezzi dei biglietti a livello di esibizioni di professionisti (Sergio Bernal, ad esempio, stesso teatro - stesso prezzo)?

Abbiamo assistito, nostro malgrado, a svariate coreografie nelle quali si evidenziava una carenza di preparazione a tratti disarmante. L'impressione che le coreografie fossero provate troppo poco, che ci fosse una mancanza assoluta di confidenza con il pezzo, con lo spazio teatrale e, purtroppo, anche con la tecnica.

Ecco, a proposito di tecnica, mi piacerebbe rivolgere una domanda ad alcuni maestri/coreografi che portano i ragazzi a questo genere di eventi: una domanda ricordando prima il maestro Manzi (di cui fin troppo si parla di questi tempi) "fa quel che può, quel che non può non fa". Se a lezione è giusto che ogni allievo si confronti ogni giorno con passi, sequenze e ritmi che non conosce, proprio al fine di impararli, una volta sul palco l'insegnante/coreografo dovrebbe (o forse deve) tener conto di una terza parte, il pubblico, peraltro pagante.

Ecco, proprio da questo punto di vista ritorna in ballo il maestro Manzi. Se il pubblico paga (e ripeto, paga esattamente quanto paga per l'esibizione di un professionista), il pubblico ha diritto di pretendere. La perfezione assoluta certamente no, però delle esibizioni prive di errori palesi e continuati, questo almeno si! Ritorno a rivolgermi agli insegnanti/coreografi, perché non preparare per questo tipo di eventi delle esibizioni in cui ognuno fa quel che può, e quel che non può non fa? In altre parole, perché non ridurre il grado di difficoltà a quello facilmente superabile dall'allievo, in modo che la performance risulti quantomeno gradevole alla vista?

L'esperienza personale, oramai di quasi 15 anni, ha portato a vedere molti insegnanti/coreografi che sono riusciti perfettamente in questo intento, presentando sempre esibizioni che hanno lasciato soddisfatti tutti, genitori, nonni, parenti e amici e, soprattutto, allievi, che hanno ballato quello che sapevano senza incorrere in errori palesi (a volta imbarazzanti) durante l'esibizione. Avranno ricevuto qualche critica da altri maestri o "addetti ai lavori" per la mancanza di difficoltà? Bene! Le difficoltà si affrontano in sala prove, tutti i giorni in cui c'è lezione, ma lo spettacolo deve soddisfare il pubblico!

Una bella passeggiata nella tranquilla e assolata Gorizia autunnale e un paio di ore al bel Teatro Verdi, purtroppo insoddisfacenti.

Da parte nostra, sempre nell'ottica della proficua collaborazione con Metropolitan a.p.s. e ASD Movartex abbiamo presentato una coreografia di Elisabetta Romanelli su Habanera dalla Carmen di Georges Bizet, cantata dal vivo.