Petenera è l'evoluzione del soprannome gentile di un cantante nato a Paterna de la Rivera (Cadice). Applicato alle cante, il nome paternera divenne petenera. Il tema principale è volto a sottolineare la vita sinistra del famoso cantante, ma c'è anche un'infinità di testi che raccontano fatti storici, motivi religiosi e romantici.
La petenera deriva dalla combinazione di compasso binario e ternario. Questo dà origine a un ritmo di cinque battiti, due lunghi e tre brevi: 6/8, battuta binaria a suddivisione ternaria e 3/4, battuta ternaria a suddivisione binaria. La sua armonia è in modalità minore. Solitamente la Petenera viene cantata accompagnata esclusivamente dalla chitarra.
La danza della petenera è oggi in disuso; ha però una coreografia molto commovente per il pathos trasmesso dalle immagini sinistre che rappresentano il mondo in lutto di una figura così tragica.
Esistono due tipi di peteneras, la "chica" e la "grande". La primo adotta il metro della soleá di quattro versi, con uno sviluppo musicale della preghiera.
D'altra parte, la petenera grande ha una maggiore personalità e si attiene alla propria struttura poetica, con un'espressione più profonda del flamenco. I due principali maestri di cante por peteneras furono “Niña de los Peines” e “Niño Medina”.
È melodicamente più semplice e il suo metro letterario è una quartina ottosillabica che, ripetendo i suoi due versi iniziali, diventa sei frasi musicali.
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Nella sua metrica letteraria, due quartine sono legate nella stessa canta, in cui versi di otto sillabe si alternano a versi di sette sillabe e successivi “ayes”, che gli conferiscono un carattere più profondo e flamenco.
Petenera è l'evoluzione del soprannome gentile di un cantante nato a Paterna de la Rivera (Cadice).
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Questo è il nome dato al cante che, seguendo il ritmo di “soleá”, nella sua melodia mostra chiari tratti di “petenera”. Di solito è anche associato a ciò che è noto come "soleá-apolá chica".