Dal latino nanna e dall'ambiente ripetitivo dei bambini “na-na”, le madri creano l'omonima canta che cantano per far addormentare i propri figli.
Il cinguettio degli uccellini e il rumore della sedia della mamma che fa addormentare il bambino sono l'accompagnamento naturale al canto della ninna nanna.
I lunghi sonnellini estivi diedero origine a ninne nanne, molte volte nella voce del padre, il quale, modificando la dedica di un canto di trebbiatura, con la stessa metrica e anche con la stessa melodia, esprimeva poeticamente e teneramente tutto l'amore che provava per la sua figlio.
L’ambito è il 5° (Mi2-Si2). Il tempo è ad libitum e libero. Non c'è un ritmo fisso.
A causa delle sue somiglianze con la siguiriya, a volte viene cantata a compás, essendo questo ritmo quello scelto per la sua interpretazione:
Come la cante de trilla, la cante de nana è, per sua natura, una delle melodie più antiche della scena popolare del flamenco. La semplice intonazione di cinque o sei note suggerisce melodie di tipo gregoriano.
Sulla base del testo si definiscono due frasi musicali: la prima coincide con i primi due versi, essendo la melodia un ornamento della nota Mi (dominante); e la seconda, con gli ultimi due versi, cadenzata sul La come nota finale, tonica, della melodia.
La ninna nanna utilizza la stanza di quattro versi, sette sillabe per i dispari e cinque sillabe per quelli pari del castigliano-La Mancha Seguidillas. Ha una metrica letteraria molto varia adattata al movimento più esteso o ristretto del cuneo. Nella sua versione fiamminga, i distici di trebbiatura gli servivano molto bene, forse per la coincidenza della stagione climatica, in cui entrambi i motivi erano più rappresentati.