Un cane abbaia agli uccelli che infastidiscono il sentiero del seminatore, mangiando i chicchi di grano con molta agitazione.
Si sente il calpestio degli animali e il trascinamento dell'aratro che apre solchi nella terra. La fantasia dei contadini disegna lettere d'amore nell'aria fredda del pomeriggio che se ne va. Il contadino sogna l'amore delle donne e della primavera.
Il termine deriva dalla semina. Il canto della semina è stato creato dai lavoratori dei campi per ravvivare il primitivo e rudimentale modo di lavorare la terra, con l'aiuto dei loro animali domestici e la forte pressione esercitata dalle loro braccia spingendo l'aratro nel terreno e spingendo il vomere in profondità per aprire il solchi in cui seminare il seme.
Questo canto si esegue liberamente e senza accompagnamento strumentale. È tipico dell'ambiente naturale dove si sviluppa e segue il ritmo dell'opera.
Le situazioni e gli elementi originali della composizione musicale della canta di semina nascono nei duri e lunghi lavori dell'agricoltura. Essendo una canzone primitiva senza accompagnamento strumentale, le sue melodie sono modali e molto melismatiche.